Sport e ispirazione

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Quanta ispirazione ci regalano le storie degli sportivi!

Giovedì primo dicembre ho avuto la bellissima opportunità di fare un intervento dal vivo (evviva!) sul palcoscenico del programma AP di Ambrosetti TEH a Udine insieme a un campione dello sport italiano, Adriano Panatta.

Condivido qui il mio intervento dividendolo in 5 “puntate”:

  • l’ispirazione e il mio ruolo
  • il talento
  • il mindset
  • il contesto di talento e mindset
  • Take aways

Partiamo.

L’ispirazione e il mio ruolo

Quanta ispirazione ci regalano le storie di uno sportivo del calibro di Adriano Panatta

Panatta ha risposto con schiettezza e ironia a domande sul talento, sul mindset, sulla preparazione di nuovi talenti, sulla disciplina, sul sacrificio e dedizione, sul ruolo della preparazione mentale, della squadra.

Udine, 1 dicembre 2022: Programma AP Ambrosetti TEH – Mindset e attitudine

Nello specifico Panatta ha regalato leggerezza con le sue battute e il suo fare un po’ canzonatorio,

ma quanta forza le storie e gli aneddoti degli sportivi del suo calibro hanno e ci danno sempre! 

Il fatto di sentirle a viva voce e nella dimensione 3D (reale!) amplifica quella forza perché siamo lì, in uno stesso spazio con la persona, con il personaggio, con l’atleta: lo vediamo, lo sentiamo, possiamo interagire con lui. La sua energia ci arriva diretta e, nel caso di Panatta, all’ennesima potenza a chi ha vissuto il tennis della sua epoca: quell’energia è massimizzata perché i racconti si mescolano ai nostri ricordi della partita vista in TV o dell’articolo su Gazzetta letto al tempo e non ci possiamo credere di essere proprio lì vicino a lui, al mito.

Tutto questo ci porta a sentirci ammaliati e allo stesso tempo carichi e pronti a credere in noi stessi, a tirare fuori il sogno dal cassetto, a fare come lui, ad affrontare ogni situazione con coraggio… 

Sono 24 anni che vivo di questa forza, quindi lo so bene, in prima persona. Della forza ispirazionale delle storie di sport ne ho parlato anche nell’articolo sul blog di Sports&Beyond  Ispirare: stimolare un impulso e guidare.

Nello sports marketing ci sono arrivata un po’ per caso – e non era in programma – ma poi rimanerci è stata una scelta e lo dimostra il fatto che sono stata manager del team di atleti di The North Face EMEA per ben 10 anni. Una scelta poi replicata anche dopo aver preso la decisione di uscire dall’azienda per l’esigenza di mettermi in gioco senza una sovrastruttura (e che bella sovrastruttura!) e fare la mia parte con un progetto tutto mio.

Dicevo, è proprio grazie al potere di quelle storie che mi sono legata in cordata con gli atleti per un percorso di vita professionale che dura da più di due decenni!

E il mio focus nr. 1 è sempre stato quello di far uscire le loro storie dall’ambito sportivo aiutando gli atleti a dare un valore assoluto e universale alle imprese sportive e al percorso per arrivare a realizzare sogni e obiettivi e dando l’opportunità al mondo di essere ispirato – se regalavano benefici a me perché non condividere con gli altri?

Quindi quando ascoltiamo gli sportivi raccontare storie e aneddoti ci sentiamo ispirati e quell’ispirazione ci fa salire in alto, fino al livello del sogno.

Però lo sappiamo, l’ispirazione ha un impatto diverso su di noi a seconda del momento che stiamo vivendo.

Per natura siamo particolarmente ricettivi nelle fasi di down, di crisi, quando viviamo una difficoltà, abbiamo un problema da risolvere. Siamo più ricettivi perché abbiamo un bisogno e pensiamo che l’universo ci possa venire in aiuto indicandoci le soluzioni possibili.

È quando siamo più ricettivi che siamo in grado di trasformare quell’ispirazione in strumenti utili per la nostra quotidianità e non solo per il momento contingente ma per la nostra cassetta degli attrezzi pronta all’uso a vita.

“Portare a terra” l’ispirazione è di solito un compito che mi assumo io affiancandomi all’atleta.

Questa operazione porta altri benefici:

  • lascia l’atleta nella posizione che merita, in alto altissimo, dove si colloca l’ispirazione appunto;
  • fà durare l’ispirazione a lungo arginando una consuetudine che abbiamo (è l’esperienza che parla!): una volta rientrati nel nostro contesto azienda e ufficio, alla prima nuvola nera che si posiziona sopra la nostra testa siamo tentati di sabotare l’energia e la forza di quell’ispirazione con pensieri del tipo “eh ma lui sì che si è divertito nella vita, lui sì che ha potuto vivere la vita che voleva, lui sì che si è scelto le persone con cui lavorare…” ecc.;
  • fà entrare nel concreto dei temi trattati a livello ispirazionale e li apre anche alla discussione e al confronto;
  • fissa così l’ispirazione e trasforma l’energia in strumenti concreti pronti all’uso nella quotidianità.

Ti vengono in mente altri benefici da aggiungere alla lista? Scrivimi a marianna@mariannazanatta.com

E alla prossima con “Il Talento”.

Marianna Zanatta