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SPEAKER BUREAU
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TAMARA LUNGER

Una delle alpiniste d’alta quota più forti del mondo, ha affrontato gli 8000 in invernale.

Tra le sue imprese: nel 2010, a 23 anni la donna più giovane sul Lhotse, nel 2014 ha raggiunto la vetta del K2, senza ossigeno, come seconda donna italiana nella storia dell’alpinismo. Nel 2016 tenta la vetta del Nanga Parbat in inverno con Simone Moro, lui la conquista mentre lei è costretta a rinunciarvi a 70 m. dalla vetta. Per Tamara la montagna è il “campo di gioco” di grandi gioie e di grandi dolori, attraverso cui conoscere se stessa ed evolvere.

“Ogni momento che trascorro in montagna mi rende più consapevole di chi sono e più grata alla vita.”

I TEMI
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Credere
Il valore della rinuncia
Sfida con se stessi
Il team vincente
Equilibrio

Una delle alpiniste d’alta quota più forti del mondo, ha superato gli 8000 in invernale. Fin da piccola ha praticato sport agonistico e ha vinto titoli importanti come membro della squadra nazionale di sci-alpinismo: Campionessa del Mondo sulla lunga distanza (2008), due volte Campionessa Italiana (2006 e 2008), Vice-campionessa (2007), vincitrice del Pierra Menta (2007 e 2008). Nel 2009 ha fatto la sua prima esperienza alpinistica in Nepal.

Altri suoi traguardi sono stati: nel 2010, a 23 anni la donna più giovane sul Lhotse (8516 m.), con ossigeno e il Cho Oyu (8210 m.), senza vetta; nel 2011 Khan Tengri (7010 m), nel 2012 Muztgah Ata (7546 m.) e Broad Peak (8047 m.), senza vetta; nel 2013 Pik Lenin (7134 m.), nel 2014 ha raggiunto la vetta del K2 (8611 m.), senza ossigeno, come seconda donna italiana nella storia dell’alpinismo.

Autrice di Io, gli ottomila e la felicità ed. Rizzoli, tradotto e pubblicato in tedesco.

Tamara Lunger si è fatta conoscere al mondo come un’alpinista capace di scalate estreme, ma anche di grandi e coraggiose rinunce. Dopo il successo della vetta del K2 senza ossigeno, nel 2014 l’alpinista Simone Moro la invita ad essere sua compagna di cordata in una spedizione invernale. Ma nel 2015 al Manaslu le condizioni meteo impediscono la salita della montagna. Nel 2016 Simone Moro le rinnova l’invito, questa volta per il Nanga Parbat. Una nuova lunga attesa al campo base prima che le condizioni meteo fossero favorevoli per la salita e all’ottantesimo giorno di spedizione, dopo avere raggiunto i 6100 m. in una sola notte con acclimatamento quasi nullo e altre 4 ore di scalata all’ombra con una temperatura percepita di -58°, stremata da sofferenza, freddo e fatica, a soli 70 metri dalla vetta ha scelto di tornare indietro, da sola, rinunciando a diventare la prima donna capace di una prima invernale su una delle 14 più alte montagne della terra.

I LIBRI
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Autrice di Io, gli ottomila e la felicità ed. Rizzoli, tradotto e pubblicato in tedesco.

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