Il (falso) mito della metamorfosi della farfalla

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“Non ci si sveglia e si diventa farfalle.

La crescita è un processo.”

Rupi kaur

Perché è così pericoloso pensarci come bruchi?

Metamorfosi, trasformazione, evoluzione, cambiamento… sulla carta tutti concetti a cui, come sapete, sono molto affezionata che trovo preziosi e a dir poco vitali. 

Nel corso del tempo non ho perso occasione di buttarmi anima e corpo in nuove avventure e in nuovi progetti e di cambiare ambito, punto di vista, obbiettivi e un sacco di altre cose 😉 contemporaneamente però ho continuato a interrogarmi sul senso del fare e su come imparare ad ascoltare se stessi sia una (se non l’unica) strada verso la felicità e la soddisfazione.

Ed è qui che trova senso il titolo (lo ammetto, un po’ provocatorio) di questo articolo!

Le parole che diventano “amuleti” e assumono nel tempo il potere di Lampade di Aladino in grado di realizzare tutti i nostri desideri sono, per quello che è la mia esperienza, davvero molto pericolose e questo per due motivi principali:

  • ci fanno vivere “passivamente”
  • ci sovraccaricano di aspettative verso noi stessi e verso il mondo

Ed è proprio in quest’ottica che trovo “falso” il mito del bruco che diventa farfalla, ma cerchiamo di guardare le cose un po’ più da vicino. 

Un bruco che non agisce per diventare farfalla MA aspetta…

Pensateci, se voi foste il famoso bruco della famosa e tanto citata metamorfosi come passereste le vostre giornate?

Ad aspettare di diventare farfalla!

Ed è in questa trappola che troppo spesso la nostra mente si incastra, facendoci pensare che la nostra metamorfosi, il nostro cambiamento, la nostra rinascita, il nostro riuscire a volare non sia qualcosa che dipende anche e soprattutto da noi stessi ma che tutto quello che dobbiamo fare è aspettare che ci spuntino le ali!!!

Una delle cose che ho imparato nel corso del tempo, ascoltando me stessa e cercando di ascoltare e approfondire tutto ciò che riguarda il benessere personale e professionale è che una gallina non è più triste e meno realizzata di una farfalla e che un bruco può volare se lavora per realizzare il suo obiettivo e si costruisce delle ali su misura.

Un bruco che pensa che tutti i suoi problemi si risolveranno quando diventerà farfalla

Ed eccoci al secondo punto focale: aspettativa e frustrazione sono, infatti, un altro (non secondario) danno collaterale del mito della metamorfosi.

Quando focalizziamo la nostra attenzione e le nostre speranze in un unico, grande e decisivo cambiamento, una delle cose che stiamo facendo (senza neanche accorgercene!) è sabotare la nostra felicità.

Potrà sembrarvi spietato ma, mai come in questi anni, ho capito l’importanza profonda e centrale del darsi obiettivi realizzabili, attenzione non sto dicendo di non sognare in grande o di non gettare il cuore oltre l’ostacolo, se chiedete a me io spesso oltre l’ostacolo non solo getto il cuore ma proprio tutta me stessa! Quello che sto cercando di esprimere è:

sognate e trasformate i vostri sogni in obiettivi, e restate vigili e in ascolto di voi stessi per non cadere nella trappola del trasformare i vostri sogni in miracoli da attendere guardando il mondo da dietro un vetro.

Bruchi, farfalle, galline e ornitorinchi

Ho scelto di parlarvi di questo argomento perché l’anno nuovo è appena cominciato e troppo spesso all’entusiasmo e alle liste di buoni propositi con l’avanzare dei giorni arriva a farci compagnia anche la frustrazione, il sentimento di sconfitta, la delusione…

Un buon antidoto a tutto questo è trovare dentro noi stessi la consapevolezza che il mondo è uno zoo meraviglioso! Ci sono bruchi, che stanno lavorando per arredarsi il loro orticello e bruchi che stanno preparandosi un fagotto con la voglia di volare lontano, ci sono farfalle che volano di fiore in fiore e altre costantemente alla ricerca di un buon sorso di birra (esistono davvero, non ci credete cercatele su google!), ci sono galline che non hanno nessuna voglia di volare e galline che volano, e come dimenticarsi dei miei amati ornitorinchi? Che non aspettano una metamorfosi miracolosa ma vivono ogni giorno esplorando uno dei tantissimi aspetti che li rendono così strani ma anche meravigliosamente unici!

E voi che animale vi sentite di essere in questo pazzo zoo?

Per approfondire

Questo discorso ha molto a che fare con uno dei progetti che ho realizzato l’anno scorso e a cui tengo tantissimo, Chi sene frega, faccio!, se sei curioso e vuoi saperne di più trovi tutto QUI!

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