Amore e rispetto vanno a braccetto

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Oggi è una data speciale

E oggi, 4 gennaio 2022, lo è per più motivi. Tutti hanno a che fare con l’energia dell’universo, le sliding doors (della serie “cosa sarebbe successo se…”) e gli angeli in cielo, quelli che ricordiamo con tristezza o con nostalgia e sempre con amore, quelli che invochiamo quando cerchiamo conforto e supporto, quelli che arrivano sulla terra e sconvolgono la vita. 

È una personale giornata di connessione con l’invisibile, di nostalgia, di nascita e di rinascita, di sollievo:

oggi, 7 anni fa, è il giorno in cui un’amica è diventata angelo con le ali,

oggi oggi, è il giorno in cui un angelo (e io credo proprio lei) mi ha tolto un pesante zaino dalle spalle,

e oggi oggi, 4 gennaio 2022, è il giorno in cui l’atteso bimbo di una cara amica decide di uscire dal nido sicuro per avventurarsi su questo pianeta.

Tutti questi motivi, che rendono questa data speciale per me, hanno a che fare con l’amore, quello grande, quello sconvolgente – nel bene e nel male-, quello indefinibile, quello che da un senso alla vita perché ci fa dare un nuovo senso alla vita.

Anche se amore, in assoluto, rimane la parola con lo scettro, quella che eleggo “Mia parola 2022” è un’altra:

Rispetto

È da un po’ di mesi che mi gira in testa il pensiero che, forse, stiamo usando la parola amore troppo spesso. Ammetto che già solo scrivere questa frase fa comparire quella vocina sulla mia spalla destra, per capirci quella vestita di azzurro e con l’aureola in testa, con la domanda d’obbligo:

“Ma quando mai la parola amore è detta troppo spesso???”.  

Quando è fatto superficialmente. E non lo dice la vocina sulla spalla sinistra, quella vestita di rosso, con la coda e il forcone, lo dico io che sono al centro.

Avete presente l’abbraccio degli americani? Per noi europei non è un vero e proprio abbraccio, è più una cosa simile a una pacchetta sulla spalla. Probabilmente lo avevo sempre percepito, ma la cosa arrivò alla mia coscienza quando me lo fece notare Katie, un’amica di Boston, quindi proprio un’americana:

“Voi europei quando abbracciate lo fate per davvero, si sente che volete proprio abbracciare! È un gesto di affetto. Per noi è più un gesto informale rispetto alla stretta di mano ma con lo stesso trasporto… zero o quasi!” D’altronde, se ci avete fatto caso, anche il loro “How’re you doing” (come va?) e la maggior parte delle volte senza nemmeno l’intonazione interrogativa, non prevede una risposta, è più un hei-ti-ho-visto-ciao, di conseguenza va da se che un abbraccio-pacca-sulla-spalla in realtà per loro sia un grande gesto di vicinanza!

Ecco, la parola amore detta così spesso e usata come prezzemolo che sistema qualsiasi sapore, mi sembra stia assumendo il valore dell’abbraccio degli americani: non prevede affetto, non prevede trasporto, è solo un “sì dai alla fine va bene, tanto possiamo cavarcela tirando fuori quella cosa indefinita ma incontestabile chiamata amore”. 

Davvero vogliamo questo?

Forse, se l’amore è così importante, così intoccabile, così sopra a tutto, dovremmo dotarlo del carattere di esclusività e usare la parola solo a proposito, solo quando è appropriato, solo quando è consapevole, solo quando è sentito.

E come facciamo allora a riempire un (eventuale) vuoto?

Pina Fantozzi ha cercato tanto di insegnarci che prima, o dopo o a fianco, dell’amore c’è il rispetto. E ci ha dimostrato, con i fatti, che il rispetto ha un valore di per se, oltre a farci riflettere sul ruolo di garante dell’amore che il rispetto ha:

se c’è rispetto ci può essere amore, se invece non c’è il rispetto, l’amore, probabilmente, è solo inganno. Ed è una questione di tempo perché si sveli come tale, non ci sono “amoruccio, tesoro, ciccino, micetta” o grandi dichiarazioni all’universo che tengano.

Invece di parlare di amore per se stessi, amore per gli altri, amore per il mondo, amore per la natura, amore per il proprio lavoro, amore per … potremmo provare a sostituire la parola amore con la parola rispetto.

Se siamo tutti d’accordo che il rispetto è garante dell’amore, allora dobbiamo ammettere a questo punto che è anche degno di tutta la nostra attenzione e soprattutto di uno sforzo. E perchè non di una promessa?

Se ci impegniamo a praticare il rispetto per tutto il 2022, poi nel 2023 potremo tornare a usare più spesso la parola amore, e magari saremo in grado di farlo sempre e solo con un senso pieno. 

Rispetto e sostenibilità delle relazioni

La parola rispetto deriva originariamente da “respectus” che significa “attenzione”, considerazione o riguardo. Può essere definita come

“considerazione o sentimento del valore o della grandezza di un individuo, la qualità o la capacità di un individuo, o qualcosa considerato come aspetto di una qualità o capacità individuale”.

Il rispetto è una componente importante sia delle relazioni interpersonali che dell’identità personale.

Il rispetto è il senso di valore o il valore personale che attribuiamo a qualcuno. Il rispetto è una valutazione complessiva che diamo a qualcuno in base a molti fattori – cosa sta facendo quella persona nella sua vita, come tratta noi e gli altri, se è onesto o no e se sembra fare costantemente cose buone, grandi o piccole, per le altre persone.

In breve, il rispetto è una visione positiva che si forma sulla base di come qualcuno sta vivendo la sua vita. D’altra parte, l’amor proprio è la nostra visione di come stiamo vivendo la nostra vita.

Il rispetto inizia con il rispetto di sé. Rispettare se stessi significa dare e definire il proprio valore come essere umano: se non rispetti te stesso, sarà più difficile rispettare chiunque altro. Ma come si fa?

Ci sono degli ideali che se adottati e sviluppati aiutano a sviluppare e padroneggiare un sano livello di rispetto per se stessi:

  • Essere una persona onesta;
  • Dare valore all’istruzione e ad altre forme di educazione;
  • Comprendere l’impatto di una corretta alimentazione/esercizio fisico;
  • Capire la responsabilità finanziaria;
  • Imparare ad ascoltare;
  • Comprendere il valore delle buone maniere e della corretta condotta;
  • Imparare ad accettare la responsabilità personale per la propria condotta;
  • Imparare quando e come chiedere scusa;
  • Imparare a capire quali dei tuoi amici sono buone influenze e quali sono cattive influenze;
  • Avere obiettivi importanti e piani per raggiungerli (per questo può essere d’aiuto Chi se ne frega, faccio!)

Proprio come con noi stessi, quando dimostriamo rispetto per gli altri, diamo valore al loro essere e ai loro ideali, e li facciamo sentire bene.

Senza rispetto, le connessioni relazionali sono cariche di conflitti e delusioni: se non rispettiamo gli altri, loro non ci rispetteranno, e se non rispettiamo noi stessi, non saremo considerati neanche dagli altri.

È fondamentale avere un senso di sicurezza, avere la possibilità di comunicare senza paura di essere giudicati, imbarazzati o oppressi. Essere consapevoli degli altri, amati, e rispettare noi stessi costruisce la nostra fiducia, l’autosufficienza, il benessere psicologico e la prosperità.

Ecco alcuni modi di mostrare rispetto agli altri:

  • Ascoltare
  • Sostenere
  • Supportare
  • Servire
  • Essere gentile
  • Essere educato
  • Mostrare gratitudine

Ritornando al concetto di sostenibilità (accennato nell’articolo Sette cose da buttare, undici da celebrare e cinque da promettere) e alla mia convinzione che ci dovrebbe essere sensibilizzazione sulla sostenibilità anche delle relazioni oltre che dell’ambiente:

il rispetto è uno degli ingredienti essenziali di qualsiasi relazione, tutti lo sappiamo ma nessuno riesce ad applicarlo facilmente nella quotidianità:

per essere sempre gentile, sempre educato e garantire sempre un livello base di rispetto, serve centratura in ogni singolo istante, serve consapevolezza da mittente e da ricevente, serve auto-disciplina. 

La sfida

Una nota è d’obbligo: il rispetto è uno dei sentimenti più nobili dell’umanità e i più alti livelli di rispetto sono sempre guadagnati – mai dati. Questo è vero sia per il rispetto per se stessi che per gli altri. Però prima di concedere il più alto livello di rispetto per se stessi o per gli altri, assicuriamoci che la persona sia degna dell’onore.

Ora siamo pronti: auto-discipliniamoci 😉 e a fine 2022 ci racconteremo com’è andata e vedremo se potremo passare al livello successivo, okay?

E qual è la vostra parola dell’anno?

Intanto Buona Epifania a tutti!

Per approfondimenti:

Legacy Business Cultures

Good Choices Good Life

A Conscious Rethink